L’ Istituto Internazionale Chocolier ha messo a punto una didattica innovativa basata sul costruttivismo per trasmettere la conoscenza su come identificare e scegliere un cioccolato eccellente attraverso il proprio sistema sensoriale. E ha formato 17 trainer che sono pronti a incontrare professionisti e consumatori attenti.

A Torino, Il 17 novembre presso l’azienda Guido Gobino e il 18 novembre presso l’azienda Domori, l’Istituto Internazionale Chocolier terrà i primi due corsi per assaggiatori. Sette ore e mezza per ogni incontro per aumentare la propria capacità di percepire la realtà, per imparare i descrittori che consentono di valutare il cioccolato e per percorrere l’intera filiera – dalla piantagione di cacao alla tavoletta – alla scoperta di cosa incide sulle caratteristiche sensoriali del prodotto e in quale modo. Non solo teoria: il percorso sarà costellato da 13 assaggi di cioccolati diversi per origine, sottospecie botanica (Criollo, Trinitario e Forastero) e tecnologia di lavorazione. In un simile contesto non mancheranno neppure i difetti perché, si sa, la qualità inizia con la loro assenza.

A chi supera le prove finali (una teorica e una pratica) verrà rilasciato il titolo di Assaggiatore Chocolier.

“Il futuro del cacao di qualità e quindi di quanti operano nella sua produzione – dice Jean Pierre Willemsen che dell’Istituto è presidente – è nelle mani di un consumatore sapiente che sa cogliere il differenziale di edonismo che può dare.”

Ma l’Istituto ha messo a punto non solo il corso per assaggiatori: per quanti non potranno concedersi una sosta così lunga sui banchi di scuola ha pensato a due seminari (Chocoexperience e Chocoexperience advanced) di durata variabile tra 30 minuti e 3 ore che verranno eseguiti anche presso i produttori e in occasioni di eventi fieristici e di comunicazione.